Da Drakengard a NieR: una tragica storia

Se amate Nier:Automata e volete saperne di più sullo sventurato universo che circonda i protagonisti e, allo stesso tempo, cercare di conoscere un po’ meglio quel genio (forse incompreso) del suo autore Yoko Taro, siete nel posto giusto. Premetto che questo non è un mio lavoro, ma semplicemente la trascrizione di una playlist di 4 video di SeBH, il quale ci ha gentilmente concesso il permesso di riportare per iscritto le sue esatte parole. Se preferite la visione dei video (che vi invito comunque a recuperare) il link è in fondo alla pagina. Inutile ricordarvi che l’articolo contiene spoiler, quindi se preferite giocare i titoli di cui sotto vi invitiamo a non leggere.
Ripercorriamo ora insieme tutto quello che precede Nier:Automata, in ordine cronologico. Buona lettura!

A disaster that occurred in 856, heralded by a vast earthquake in the Iberian Peninsula. This was followed by a huge city appearing overnight and unleashing strange creatures worldwide. Church records suggest this was a world-changing event.

– citazione ufficiale da Drakengard 3

Cominciamo con gli eventi che precedono Drakengard 3, che è quello che si pone cronologicamente prima di tutti.
Un libro intitolato World Inside (contenuto nell’edizione speciale di Drakengard 3, in celebrazione per il 10° anniversario della serie), ci racconta come tutto ebbe inizio. Corre l’anno 856: un devastante terremoto affligge la penisola iberica e dà il via a una serie di bizzarrie e stranezze che si verificano in tutto il mondo. La più sconvolgente è l’apparizione di una enorme città, che compare nel giro di una sola notte. Questo evento è chiamato The Great Collapse (o The Great Calamity) e dà il via alla comparsa di dragoni e creature senzienti ultraterrene, chiamate Watchers (in giapponese “angeli”) il cui scopo sembra unicamente quello di portare distruzione. La distruzione portata da dragoni e angeli scatenati nel mondo, sia contro lo stesso sia in battaglia tra di loro, mette in ginocchio gli stati dell’Europa: nell’865 questi stati abbandonano la loro individualità per unirsi in quello che viene chiamato Midgard. La città comparsa dal nulla viene chiamata Cathedral City e intellettuali e nobili dei regni caduti prendono sede lì per studiare la calamità accaduta e le anormalità che perseverano ancora per il mondo.
Fondano così il Pythagoras Institute e scoprono così l’esistenza di strani poteri miracolosi in alcune persone: poteri di ogni tipo, da un’incontrollata distruzione a un’inspiegabile conoscenza istintiva degli elementi. L’istituto cede lentamente il controllo a una segreta organizzazione tra le sue fila che fa capo alla Chiesa, fino a quando la Chiesa stessa non prende il comando: impone una registrazione per gli utilizzatori di magia (chiamati Magician) e intraprende lo studio della Seal Magic (un modo di sigillare, incanalare, controllare il potere magico dei Magician). Nonostante svariati incidenti e alcune interruzioni, le ricerche nell’ambito della magia continuano, tanto che nel 910 viene fondata la Central Magic Academy, sempre sotto l’egida della Chiesa.

Nel 981 nasce una ragazza, a cui non viene neppure dato un nome. La sua terribile, immeritevole, deprecabile madre è un essere umano così bieco da maltrattarla, picchiarla, fino a decidere di sbarazzarsi di lei vendendola in prostituzione a un bordello. Non avendo neppure un modo per chiamarla, la gente del bordello le dà il nome di Usubeni (che significa “luce rossa”), per via del colore dei suoi occhi color rubino (in inglese verrà chiamata Rose). Usubeni lega in amicizia con una ragazza dello stesso bordello, Indigo: il loro rapporto cresce di fiducia, fino a ideare una fuga insieme dopo aver depredato il bordello stesso. La cosiddetta amica però la tradisce, prendendo la sua parte del bottino e fuggendo con un cliente regolare del bordello, dopo aver persino tentato di ucciderla. Usubeni sopravvive, ma viene catturata e riportata al bordello. Dopo l’ennesima dimostrazione della crudeltà del mondo, è abbastanza determinata e disperata da reagire, e uccide tutti quanti. Fuggita in un’altra città, incontra per caso uno dei clienti abituali del vecchio bordello: per qualche motivo lo risparmia invece di ucciderlo a vista e lui, evidentemente invaghito dalla bellissima ragazza, le propone di vivere insieme. Usubeni accetta e vive in casa con l’uomo, fino a quando la ragazza non contrae una malattia mortale e contagiosa. A quel punto l’uomo rivela ancora una volta l’oscurità dell’animo umano e decide non solo di cacciarla per liberarsene, spaventato dalla sua condizione e dal suo contagio, ma anche di venderla di nuovo a un altro bordello, per guadagnarci nel processo. Per evitare nuovamente la schiavitù sessuale, Usubeni taglierà la testa al suo convivente e riprenderà il cammino, privata di un ennesimo granello di umanità. La ragazza diventa un’assassina a sangue freddo, spietata, senza remore, uccidendo chiunque si frapponga con o senza veemenza davanti alla sua strada o ai suoi obiettivi: le viene naturale ormai, uccidere per prendere prima che sia troppo tardi; è un riflesso naturale, piuttosto che una scelta o un divertimento. È così che ha imparato a vivere. La malattia fa il suo corso però, e la indebolisce abbastanza da perdere durante un conflitto con le guardie cittadine, finendo così incarcerata per la sua lunga lista di omicidi. Insieme a lei nella cella ci sono altre 5 ragazze che complottavano contro il signore di quelle terre. Mentre queste vengono torturate orribilmente e muoiono una dopo l’altra, Usubeni subisce solo qualche frustata e viene lasciata per lo più a morire di malattia. Nonostante ciò, rimane l’ultima sopravvissuta della cella.
È il 995 e a Cathedral City un’esplosione causata dall’accademia magica distrugge l’intera città: quello che era diventato il simbolo della determinazione umana, non subire gli eventi ultraterreni, viene spazzato via diventando una città fantasma.

An enormous city created by the Cataclysm. It enjoyed prosperity under the Church and its Magic Academy, but an accidental magic surge in 995 turned it into a ghost town.

– citazione ufficiale da Drakengard 3

An organizaion built by the Church in 910 for the research of magic. Its early history is murky, but in 995 an accident triggered at the Cathedral City’s Central Magic Academy wiped it off the map.

– citazione ufficiale da Drakengard 3

I testimoni di tale disastro raccontano che l’esplosione e i suoi detriti in cielo prendono la forma di un enorme fiore. Nello stesso momento, la malattia ha la meglio su Usubeni e la ragazza si prepara a morire. sul pavimento della sua cella, però, cresce un bellissimo fiore magico, plausibilmente proprio collegato all’esplosione che ha condannato un’intera città. Il fiore mette radici nel suo occhio, e la riporta in vita: non solo le dona vitalità e la priva del morbo che l’ha uccisa, ma le conferisce anche poteri da Intoner, un essere divino capace di manipolare potentissima magia attraverso dei canti evocativi. Usubeni guadagna così un’incredibile potenza magica, ma la felicità è di breve durata, perché scopre anche che il fiore è molto più di un parassita magico: è quasi senziente, e ha lo scopo di sterminare l’umanità e distruggere il mondo, obiettivo che intende raggiungere avvalendosi del suo corpo reso uno strumento di distruzione perfetto, plausibilmente quando sboccerà del tutto e la corromperà completamente.
Compresa l’ambizione del fiore e di ciò che è diventata, Usubeni tenta di suicidarsi, non schiacciata dalla vita ma per mettere fine alla minaccia del fiore e salvare il mondo. Il fiore è troppo potente però: non solo la blocca, ma come meccanismo di sopravvivenza e di difesa crea 5 copie della ragazza dividendo il suo potere tra tutte quante, generando di fatto altre cinque Intoner: One, Two, Three, Four e Five. In quanto “origine” delle 5, Usubeni prende il nome di Zero, e si ripromette di ucciderle tutte, per salvare il mondo prima che il potere del fiore le porti allo sterminio dell’umanità.
Conscia però di non potersi liberare neppure del proprio fiore, come è stato dimostrato, Zero viaggia in cerca di un drago abbastanza potente da poter distruggere il fiore e aiutarla contro le altre Intoner. Incontra un dragone bianco, di nome Michael, che inizialmente la segue nel suo percorso sanguinario, e una volta sconfitto da lei in una sorta di duello per la supremazia si dedica al suo completo servizio e ai suoi ordini.
Nel frattempo, nel completo segreto e di nascosto alle proprie sorelle Intoner, One crea un clone di se stessa, da una propria costola, come misura di sicurezza nel caso in cui non fosse riuscita a sopravvivere a un incontro con Zero. Il clone di One, pur richiamandone l’aspetto, è un maschio.

Qui ha inizio Drakengard 3. Le 5 Intoner hanno viaggiato per il mondo: si sono stabilite ognuna in un regno, di cui hanno combattuto il despota, o il monarca malvagio, diventando così fondamentalmente delle eroine per il popolo. L’ammirazione che la gente nutre per loro è quasi a stampo religioso, tendendo a trattarle come semidee piuttosto che come guerriere.

People who can use the power of song to wield vast attacking force. Six of them, all female, have been recorded throughout history. The Intoners freed each land from the despotic rulers that once terrorized their people, and are now worshipped as saviors.

– citazione ufficiale da Drakengard 3

Zero e Michael le trovano e le combattono, ma ne escono sconfitti. Non solo le 5 sono nemiche potenti, ma One è riuscita a sua volta a trovare un drago come alleato: Gabriel, un dragone nero. Durante lo scontro, Zero perde un braccio e Michael muore. Michael si reincarna in Mikhail, un nuovo giovane drago, anch’esso bianco, che mostra la rinnovata tenera età con una mentalità più gentile, infantile. Vuole servire Zero con tutto il cuore come Michael prima di lui, ma non ama uccidere, né le persone né le sorelle della ragazza, ed è solitamente gentile con chiunque, mostri compresi. Da qui ripartirà l’avventura di Zero e Mikhail per trovare una ad una le Intoner e ucciderle.

Il gioco ha 4 finali, di cui solo uno porta ad altri sviluppi nella serie. Più importante ancora, ai fini del nostro viaggio verso Nier:Automata, è dire che ogni finale, così come in realtà l’intera storia di Zero e degli eventi  che la circondano, ci viene raccontata da una ragazza di nome Accord. Accord è in realtà un androide, venuto dal futuro per studiare le timeline al tempo della grande calamità. Riconosce come punto fondamentale delle sue ricerche proprio Zero, plausibilmente perché la ragazza, mentre moriva nella cella quando era ancora Usubeni, ha richiamato inconsciamente l’attenzione del fiore (dopotutto, un’abilissima assassina con un feroce odio contro il mondo che le aveva donato una vita terribile era un recipiente perfetto per il fiore arrivato da un’altra dimensione con lo scopo di distruggere il mondo). Accord non è sola: ci sono svariati androidi dello stesso modello, tutti uguali e tutti con lo stesso scopo di Recorder (praticamente dei cronisti della storia). Accord sta cercando una timeline dove il fiore venga sconfitto, riconoscendo in esso il principale nemico dell’intera umanità. Studiando Zero, però, comincia pian piano ad affezionarsi a lei, nonostante sia solo un androide. Finale dopo finale, interverrà sempre di più per aiutarla a realizzare il suo scopo.

  • Nel finale A, Zero uccide One, ma Mikhail perde la vita durante lo scontro. Quando tutto sembra finito, Zero viene trafitta dal clone di One di cui ignorava, come tutti, l’esistenza. Il fratello di One fonderà poi il culto dei Watchers, la chiesa degli Angeli, in memoria di sua sorella e dell’Intoner.
    Questo finale porta a un manga spin-off chiamato Shi ni Itaru Aka, scritto e basato sulle vicende del clone di One. Porta inoltre a una raccolta di storie brevi sotto il nome di Drakengard 1.3, dei racconti che prendono in prestito personaggi e ambientazioni di Drakengard 1, ma li usano in maniera differente da quella del gioco.
  • Nel finale B, Zero uccide One, e ancora una volta Mikhail muore come risultato dello scontro. Zero ancora cerca di salvarlo, impiantandogli il suo fiore, riuscendo tramite il proprio potere da Intoner a riprogrammare il fiore stesso, in modo che emuli quanto accaduto a lei nella cella. Crea così un patto, un legame che diventerà un rito fondamentale nell’intera storia di Drakengard: per un prezzo, può legarsi indissolubilmente alla vita del drago, da cui contrarrà potere in cambio della vita condivisa. Mikhail si risveglia, e il prezzo da pagare ci viene fatto intendere dalla voce squillante di una bambina che lo richiama al servizio: Zero è regredita allo stato di ragazzina, ma è pronta a riprendere il viaggio con il suo compagno. Purtroppo però, il fiore è ancora con loro.

Il collegamento canonico con Drakengard 1, verrà redatto in una storia scritta nel 2014 da Jun Eishima, che si pone proprio nel mezzo tra questi due finali, così da includere sia il patto con i draghi come rituale futuro sia la sopravvivenza del clone di One, che porterà la linea di sangue dell’Intoner (quindi legata in qualche modo al fiore, negli anni a venire). Riprenderemo questa spiegazione tra poco.

  • Il finale D di Drakengard 3, nonostante non si leghi a nessun altro gioco attualmente in circolazione, è quello che potrebbe essere definito il “true ending”, giacché è quello più difficile da ottenere ed è l’unico in cui il fiore viene effettivamente sconfitto dopo un intervento continuo di Accord stessa, che come Recorder delle timeline avrebbe invece l’ordine assoluto di non interferire con gli eventi. Durante lo scontro finale tra Zero e One, le uniche Intoner rimaste in vita, Accord interviene, e si sacrifica per permettere a Zero di vincere prima che Mikhail ne paghi le conseguenze. Non rimane altro che una Intoner, quella originale, e Mikhail è richiamato a fare ciò che la sua razza gli impone: i draghi, infatti, sono i naturali nemici del fiore, nonché gli unici esseri che possono sconfiggerlo. Sin dall’inizio Zero cercava un drago che alla fine della sua avventura avrebbe ucciso il fiore e lei nel processo: Mikhail deve accettare il sacrificio della compagna e anche il proprio, ovvero quello di essere l’unico a sopravvivere uccidendo la persona a cui tiene di più, diventando così il salvatore del mondo. Mikhail sigilla il fiore in un’altra dimensione e, dopo un dolce saluto a Zero, distrugge ciò che il fiore ha fatto diventare lei e i corpi delle due sorelle: delle enormi creature somiglianti a grigi giganti di sale, emerse dai suoi petali. Il drago più potente rimasto al mondo trionfa sul male, ma soprattutto dona a Zero la pace che ha così tanto a lungo cercato.

Once all of them are dead, the curse over you will be lifted… And this insane world can be healed

– Zero, Drakengard 3

Time doesn’t always flow in a single directon

– Accord, Drakengard 3

Nel 2014, a Jun Eishima, viene affidato il compito di creare un collegamento diretto tra i capitoli di Drakengard. Immaginando un ulteriore ramo nell’albero del tempo, ci racconta un’altra versione degli eventi, quella che seguirà la linea di sangue delle Intoner e si intreccerà con una storia apparentemente separata ma che, come un complesso mosaico, può essere messa insieme fino a comporre un’opera imponente. Nell’anno 1000, Zero e Mikhail portano a termine la loro missione, uccidendo tutte le sorelle Intoner. Il drago viene però avvelenato in battaglia e, come accaduto nel finale B di Drakengard 3, Zero forma un patto per legare la vita del compagno di battaglia alla propria. Per il breve momento successivo, Mikhail è effettivamente salvo grazie alla ragazza; purtroppo però interviene l’inatteso clone di One (proprio come nel finale A), che uccide Zero. Poiché la vita della ragazza è ora legata a quella del drago, Mikhail muore di conseguenza, lasciando il palco degli eventi insieme ad Usubeni. Il clone di One (o suo fratello) rimane l’unico sopravvissuto nella linea di sangue del fiore, cominciata da Zero, progredita poi nelle Intoner e replicata infine da One nella creazione del proprio gemello. Ignaro di rappresentare un pericolo per il mondo anche solo esistendo, fonda il culto dei Watchers (o la chiesa degli Angeli, per attenerci al nome originale), così da rendere onore a sua sorella e a tutte le Intoner, ancora considerate delle eroine che tenevano il mondo al sicuro da tiranni e creature spaventose (il simbolo del culto rappresenta l’unione di One e il clone di One, nell’incontro dei volti che vanno a formare i gemelli a tre occhi). Si propone di sostituirle non solo impersonando direttamente One, come se non fosse mai morta, ma anche usando la propria organizzazione per combattere e studiare i mostri che stanno impazzando per il mondo negli anni successivi alla scomparsa delle 6 sorelle. Il grande fraintendimento che fa nel fondare la chiesa degli Angeli è una parte fondamentale da capire per non perdersi nella confusione di questa lunga storia

Speak not che Watchers,
Draw not the Watchers,
Write not the Watchers,
Sculpt not the Watchers,
Sing not the Watchers,
Call not the Watchers’ name.

– dai comandamenti del culto dei Watcher

I Wathcers (gli “Angeli”) erano i mostri giunti durante il grande cataclisma: perché allora vengono celebrati? Perché il canto delle Intoner è un potere di evocazione, e quelli che evocano al loro servizio sono proprio Watchers, Angeli, correlati e legati al fiore che ha dato origine alle Intoner stesse, e dato che le Intoner erano viste come eroine dagli uomini, gli angeli che evocavano sono passati ad essere meritevoli di adorazione in quanto loro strumenti, quando invece la realtà è che se lasciati liberi (proprio come accaduto durante il grande cataclisma), l’unica ambizione che seguirebbero sarebbe la distruzione dell’umanità stessa. Come ai tempi del Pythagoras Institute, le grandi menti e gli intellettuali si riuniscono all’interno della chiesa degli Angeli per cercare un senso e una soluzione a questa rinnovata ondata di devastazione che tra carestie e mostri sta sconvolgendo il mondo intero, mettendo in ginocchio anche la stessa Midgard, che si ritrova lacerata anche dalla guerra civile tra le proprie regioni, che senza le Intoner a governarle perdono l’unità che avevano guadagnato dopo la grande calamità. Più importante dell’aspetto politico e militare e anche estremamente più complesso è quanto viene scoperto da questi studiosi: i mostri e i mali che si abbattono sul mondo sembrano avere dei focolai fin troppo precisi, delle sorgenti da cui vengono calamitati e attorno a cui si diffondono: i Seed of Destruction, (Semi della Distruzione).

Questo è uno dei punti più misteriosi dell’intera storia: cosa siano esattamente non è noto, ma la spiegazione più accurata li dichiara “artefatti” mandati da un essere superiore o lasciati indietro da tale entità prima che se ne andasse dal mondo, plausibilmente la stessa entità che ha creato e mandato il fiore nel mondo (giacché sembrano portarne chiaramente la firma). Infatti questi Seed of Destruction hanno il potere di far evolvere chiunque o qualunque cosa entri nel loro abbraccio, clonandolo per ciascun Seed da cui non è entrato e rendendolo schiavo della missione di distruggere l’umanità: le somiglianze col funzionamento del fiore sono troppe per essere ignorate.
L’intensificazione degli eventi disastrosi e delle creazioni dei Seed of Destruction stanno portando il mondo alla rovina. Per fermarli, la Chiesa crea il Seal System, un sigillo magico che trae radici dalla Seal Magic sperimentata decine di anni prima a Cathedral City. Gli studiosi scoprono che tutto il potere e la magia comparsi col Grande Cataclisma sembrano trarre sorgente da quello che chiamano il Grate Time, il culmine di tempo, spazio e realtà. Il Great Time è come un flusso di potere eccezionale ed extra-dimensionale, a cui gli umani non avrebbero dovuto aver accesso, ma gli eventi del Grande Cataclisma hanno evidentemente aperto una porta, un canale verso quel bacino di energia incredibile. È legittimo pensare che l’entità che scagli i Watchers, il fiore e i Seed of Destruction sul mondo si abbeveri proprio di tale potere, ed è altrettanto facile credere che sia infuriata nel vedere gli umani imparare a usarlo e assorbirlo. Col Seal System, il potere del Great Time viene legato a una giovane che diventa la Goddess of the Seal (Dea del Sigillo), e tiene così sigillati i Seed of Destruction e trattiene, di conseguenza, lontane dal mondo l’entità che li ha generati. La dea del sigillo riceve un marchio magico sulla pelle, che ricorda molto quelli tracciati sui corpi dell’Intoner.

Nel 1012, a Cathedral City, nel cuore del culto dei Watchers del fratello di One, viene nominata la prima Dea del Sigillo: una carica prestigiosa che porta con sé limitazioni terribili, tra cui l’abbandono della propria famiglia, la rinuncia ad averne una in futuro e la perdita della libertà come prezzo per tenere al sicuro l’umanità intera. Ciononostante, quando nel 1017 viene nominata come seconda dea del sigillo una ragazza emotivamente o romanticamente vicina al fratello di One, per gelosie e invidie meschine scoppia un conflitto interno alla chiesa degli Angeli stessa, durante il quale viene smascherato One come impostore di sua sorella. Il fratello di One viene dunque esiliato dal culto a cui ha dato vita, ma la successione delle Dee del Sigillo andrà avanti anche senza di lui. La terza è l’ultima a venire eletta pubblicamente a Cathedral City, dopo che durante la cerimonia un’insurrezione di separatisti contrari al Seal System tentano di rapirla. Da quel giorno, l’elezione e la cerimonia diventano un segreto tra gli alti prelati della chiesa, ma questo non migliora il fato delle ragazze su cui graverà la salvezza del mondo: la quarta viene assassinata, la quinta cerca il suicidio rifiutando la vita da reclusa e pur fallendo verrà poi giustiziata  per la sua inadeguatezza, la sesta viene rapita da alcuni separatisti nemici del Seal System e non viene mai ritrovata, la settima viene assassinata, l’ottava muore in circostanza misteriose, la nona… beh, il punto è chiaro: sono sacrifici veri e propri che l’umanità sfrutta per sopravvivere.

Nel il 1024, durante i suoi viaggi da esule, il clone di One si innamora di Rosa, una donna che un anno dopo gli dona due figli, Gruen e Grenat. La linea di sangue di Grenat è quella che ci conduce a Drakengard 1: Grenat passerà la sua vita senza l’influenza del culto dei Watchers, incontrerà una donna da cui avrà un erede, che continuerà a sua volta la dinastia di One (e quindi delle Intoner) generando una figlia, Ramia. Da Ramia nasceranno due gemelli: Seere e Manah. Ramia copriva d’amore Seere ma di disprezzo Manah, picchiandola e scatenando su di lei ogni angheria, che fosse perché aveva nel sangue i tratti di una madre terribile (dai tempi di quella di Usubeni), o perché tra i due gemelli solo Seere mostrava il potere magico sempre presente nella famiglia di One, mentre Manah no. Ramia rovina completamente l’infanzia della figlia fino ad abbandonarla in una foresta, dove il culto dei Watcher la trova e la prende con sé, fino a che non ne diventerà la leader (come fosse un distorto diritto di sangue dai tempi del loro fondatore). Ancora una volta, è una ragazza maltrattata dalla madre a portarci al prossimo gioco, arrivando così a Drakengard 1.

Along time ago, there was a brave warrior who drank up all of Time, drop by drop. He slept deep beneath the earth, forever young and strong. But then the world became bathed in blood, and the hero awoke. ‘Now is  my time!’ he said. The hero who drunk up Time travelled to the ends of the earth. The hero grew old and weak, and he died. But his Time gave the world a new life. The end.

– Seere, Drakengard

Le Dee del Sigillo hanno continuato a tenere in salvo il mondo, nomina dopo nomina. La 13sima è Furiae, la sorella del protagonista del gioco, Caim.
Principe del regno caduto di Caerleon, Caim è già orfano dei genitori, divorati da un dragone nero durante un assalto alla loro fortezza. Si dedica completamente alla difesa della sorella, specialmente quando sulla ragazza compare il marchio che la condanna a diventare la prossima Dea del Sigillo. Furiae accetta il proprio destino col cuore spezzato, giacché deve rinunciare al suo promesso sposo Inuart, amico di infanzia di Caim, da sempre innamorato di lei e a Caim stesso, per il quale nutre un amore più carnale di quello che ci si aspetterebbe da una sorella. Quando Furiae viene scelta come dea del sigillo, il culto dei Watchers è profondamente cambiato: se in origine era proprio il cuore da cui le Dee del Sigillo venivano elette, ora agisce per sbarazzarsi di loro e distruggere tutti i sigilli, così da liberare i Seed of Destruction e aprire il passaggio per il ritorno dei Watchers nel mondo e dell’entità che li comanda, bramando la distruzione dell’umanità. Per proteggere sua sorella, Caim contrae un patto con un dragone rosso di nome Angelus e cade piano piano in una spirale di violenza e stragi efferate che giustifica con la protezione di Furiae, ma che in realtà attecchisce nella sua anima rendendolo succube della propria ferocia.

Delle vicende e dei finali che Drakengard propone, solo 2 portano a futuri sviluppi

  • Nel finale A, ogni tentativo di proteggere Furiae fallisce e la Dea del Sigillo muore, spezzando così l’ultimo Sigillo. Angelus, che in quanto drago può essere marchiata con i segni magici che spettano alle Dee del Sigillo, si propone come 14esima dea. Un uomo del gruppo di Caim, Verdelet, l’ennesimo antierore che veste i panni di un prete più egoista che caritatevole, celebra il rituale che tiene in salvo il mondo, stavolta col sacrificio di un coraggioso drago e le lacrime del suo compagno, che perde con lei tutto ciò che gli era rimasto di più caro al mondo. Nel frattempo, Inuart prende il corpo di Furiae e lo porta nel Bone Casket, uno dei Seed of Destruction, perché c’è ancora una verità dietro i questi ultimi: sono sì artefatti al servizio dell’entità che minaccia il mondo, con i Watchers e il fiore, ma sono stati creati per tale entità dai draghi antichi, che aveva schiavizzato in un sopruso da cui poi nacque l’eterna guerra tra draghi e Watchers, rendendoli i nemici naturali del fiore e di tutte le sue manifestazioni. Il Bone Casket è un Seed particolare: nel momento di crearlo, i draghi antichi lo hanno modificato, in modo che a differenza da tutti gli altri, invece di generare creature evolute e poi clonate con lo scopo di distruggere l’umanità, dia alla luce una nuova stirpe, una New Breed (nuova razza). Infatti dai corpi di Inuart e Furiae il Bone Casket genera Nowe, la speranza per il futuro e il primo di una stirpe leggendaria: da Furiae eredita il legame col Great Time e il potere che ne deriva, mentre da Inuart eredita il sangue di drago che l’uomo condivideva col suo dragone rosso, dopo aver sancito uno dei classici patti che legano il destino di un uomo e di un drago. Nowe, il primo della stirpe del sangue di drago, sarà cresciuto da uno dei cavalieri del Sigillo, un argine fondato da Verdelet durante il periodo della 14esima dea del Sigillo, ed entrerà nei cavalieri stessi dando il via agli eventi di Drakengard 2.
  • Nel finale E, la Dea del Sigillo Furiae è morta, e così anche Inuart: la coppia non lascerà alcune prole. Manah, leader del culto dei Watchers, si scopre essere manipolata proprio dai Watchers stessi: è questa la ragione del cambio di direzione della chiesa degli Angeli, da fondamenta del Seal System a nemico delle dee del sigillo: Manah viene manipolata dai Watchers per l’intero tempo e sconfitta poi dal gemello Seere, che giunge insieme a Caim. Con l’ultimo sigillo spezzato, i Watchers possono invadere il mondo, e lo fanno guidati da un gigante umanoide chiamato Queen Beast (Regina Bestia, in giapponese viene chiamata “Madre degli Angeli”) che ha il potere di evocare Watchers a piacimento. È impossibile non collegare la regina bestia alla forma assunta dalle Intoner completamente corrotte dal fiore, nella dimensione in cui Mikhail l’aveva sigillato. Seppure non ci sia alcuna conferma, il sospetto che la regina bestia sia la forma di Zero corrotta dal fiore è legittimo. Mentre l’identità rimane una speculazione, è però sicuro che abbia a che vedere con una Intoner, mutata dal fiore al suo stato finale: è plausibile che il fiore, attraverso la caduta dei Sigilli, sia riuscito a lasciare la dimensione in cui era stato sigillato dal dragone bianco. Caim e Angelus volano a combattere la Regina Bestia, ma nel farlo vengono trascinati in un gorgo di nodi dimensionali e temporali scomparendo nei cieli assieme alla Madre degli Angeli.

Corre l’anno 2003, e sopra la città di Tokyo appaiono un dragone rosso cavalcato dal suo compagno e un’enorme gigantessa grigia che li combatte. Caim e Angelus sconfiggono la Regina Bestia, e il corpo della Madre degli Angeli si disperde in una sostanza simile al cloruro di sodio, come se si fosse frantumata un’immensa statua di sale. Ignari e sconvolti per gli accadimenti extra-dimensionali, i giapponesi inviano la loro forza aerea a contrastare gli invasori. Abbattono così Angelus, e di conseguenza Caim muore per via del patto stipulato col dragone rosso. Gli uomini celebrano la vittoria nei cieli, inconsapevoli che con la leggerezza della polvere nell’aria sta piovendo su di loro una condanna senza precedenti. il fiore sembra aver trovato il modo per infettare il mondo che tanto voleva distruggere. Il futuro sembra oscuro e la speranza lontana, ma non può piovere per sempre. 

Il 12 giugno 2003 la Regina Bestia, un enorme gigante grigio, scende dal cielo assieme al dragone rosso Angelus e al suo cavaliere Caim, trasportati nel mondo futuro da un gorgo extratemporale apertosi con la caduta dei Sigilli che tenevano i Watchers lontani dal mondo. Prima che le forze aeree possano intervenire abbattendo Angelus e uccidendo di conseguenza Caim per via del patto che lega la sua vita a quella del drago, i due riescono a sconfiggere la Regina Bestia: il corpo della gigantessa si disperde in una sostanza simile al cloruro di sodio, come fosse fatta di sale. Quella sorta di cenere che piove sopra Tokyo è in realtà un magico elemento extra-dimensionale legato al fiore, ai Watchers, alla loro dimensione e all’entità che gli ha scagliato contro l’umanità. Nello stesso anno del bizzarro incidente avvenuto nei cieli di Tokyo, comincia a manifestarsi una piaga sconosciuta, che va diffondendosi nel cuore di Shinjuku: la malattia porta i corpi delle vittime a mutare in statue di sale, quasi fosse il ricordo raccapricciante della Regina Bestia. Un team di ricercatori medici dà alla piaga sempre più diffusa il nome di White Chlorination Syndrome (WCS) (la sindrome della clorazione bianca), proprio per il fatto che le vittime prendono la consistenza di polvere bianca. Quello che non scoprono è però cosa realmente accade quando la vittima viene infettata dalla WCS: infatti, quando contrae la malattia, la vittima si ritrova faccia a faccia con un’entità divina, che gli pone una scelta: agire come marionetta sotto il suo controllo o diventare una statua di sale.

The sun was risen upon the earth when Lot entered into Zoar. Then the LORD rained upon Sodom and upon Gomorrah brimstone and fire fom the LORD out of heaven; And he overthrew those cities, and alla the plain, and all the inhabitants of the cities, and that which grew upon the ground. But this wife looked back from behind him, and she became a pillar of salt.

– Genesi 19:23-26

La diffusione delle statue di sale significa che in molti hanno rifiutato la proposta dell’entità, ma cominciano a comparire casi in cui i malati perdono la ragione e attaccano sconsideratamente gli altri umani, avendo evidentemente accettato di diventare marionette piuttosto che morire. Quando la violenza dei malati che hanno perso il senno si unisce alla preoccupazione del numero di statue di sale in rapido aumento, il Governo costruisce un muro attorno a Shinjuku, per tentare di isolare la diffusione del morbo. Nasce così il Wall of Jericho (mura di Jericho), nella speranza di guadagnare un po’ di tempo ai ricercatori per comprendere meglio la malattia e capire come combatterla. Nel 2008 non c’è ancora una soluzione ed è ormai troppo tardi: le mura di Jericho vengono distrutte dall’interno e da Shinjuku avanza un’armata di creature bianche prive di senno che attacca senza pietà gli umani, un esercito di malati che hanno messo la loro vita e il loro corpo nelle mani dell’entità votata alla distruzione dell’umanità. Vengono chiamati The Legion (la Legione) e comandati da un leader che prende il nome di Red Eye, la cui identità è sconosciuta all’infuori del colore dei suoi occhi. Serpeggia il sospetto che Red Eye fosse Caim, rianimato dalla WCS venuta dal suo stesso gorgo extra-dimensionale e corrotto dalla sua sete di sangue e di vendetta per la morte di Angelus. Tale teoria non è però mai stata confermata e rimane quindi un’ipotesi e nulla più. Con la Legione che avanza e la malattia che si diffonde sempre di più, Il Giappone chiede l’aiuto degli Stati Uniti, che non si tirano indietro: i corpi dei caduti della Legione vengono portati oltreoceano ai laboratori americani e l’esercito americano affianca quello giapponese per ricacciare la legione indietro. Per quanto lo sforzo congiunto degli eserciti riesca a respingere la legione, dal cuore di Shinjuku sembra non avere mai fine il ripopolamento delle loro fila. Gli americani rispondono allora con un assalto nucleare, che spazza via la Legione insieme a tutta Shinjuku: il bombardamento ha successo nell’immediato, ma in realtà non ha fatto altro che diffondere ulteriormente la polvere extra-dimensionale nei cieli, nell’aria e nel mondo stesso. Infatti nel 2010 cominciano a comparire vittime della WCS in Cina, in diversi luoghi dell’Asia e da lì si espande a macchia d’olio sul resto del pianeta. La Legione ricompare e con essa il suo leader, Red Eye. Nel frattempo però, gli scienziati hanno progredito con la loro ricerca: hanno compreso che la Regina Bestia, il drago e il suo cavaliere venivano da un altro mondo, e che è stata la pioggia dei residui della regina bestia a diffondere il morbo.

Climate change wasn’t the cause of our woes. It was only a symptom. The real trouble started when something terrible came down from the sky… it seems that this event turned the world into a “metropolis of salt”. I guess they’re talking about how most of the citis sunk into the ocean.

– NPC nella libreria, NieR

Chiamano la polvere extra-dimensionale simile al sale col nome di maso (letteralmente dal giapponese “elemento magico ” o “elemento demoniaco”) e cominciano a sperimentarne i possibili utilizzi.  Nel 2014 nasce così il progetto Gestalt: una volta scoperto che la vittima infettata dalla WCS viene di fatto separata dalla sua anima, richiamata all’incontro con l’entità per essere cancellata o sottomessa, gli scienziati sviluppano un processo che sfrutta tale potenzialità del maso proprio per separare il corpo di una persona dalla sua anima. L’idea è di mettere al sicuro le anime degli umani, separandole appunto dal corpo che potrebbe essere infettato dalla malattia per poi riunirle ai corpi quando il pericolo sarà passato. Mentre il progetto Gestalt viene studiato e affinato, un altro gruppo di ricercatori internazionali usa la polvere maso per sviluppare la Luciferase, una droga capace di rallentare la diffusione della WCS combattendone gli effetti e l’infezione. La droga viene testata su un’élite di soldati, mandati poi in guerra contro la Legione sia potenziati che protetti dalla Luciferase, ma nonostante la sua efficacia lo squadrone non può vincere contro l’ingente numero della Legione. Continuando la sperimentazione con tale droga, le ricerche in merito svelano che la Luciferase ha effetti più potenti e sostanziosi su pazienti giovani. Nel 2016 viene fondata quindi la Hameline Organization, un’organizzazione che allena giovani i cui corpi rispondano bene alla somministrazione della Luciferase, per poi usarli in guerra contro la Legione. La Hameline Organization risulta incredibilmente efficace e combatte ferocemente contro la Legione, assestando una serie di vittorie notevoli e sorprendenti.

I remember now. I remember everything. We used to be humans. Normal humans. Just a bunch of regular human kids like you’d see anywhere. And then… we came here. They wanted to turn us into weapons… so they used magic to perform terrible experiments on us. Eventually they succeeded.

– Emil, NieR

A pagarne il prezzo sono però i giovani, spesso orfani rapiti e forzati a subire esperimenti sulla loro stessa pelle per poi essere usati senza scrupolo come armi. Il Giappone non è contento di quanto la Hameline Organization sia diventata fondamentale per la guerra contro la legione, e nel 2018 fonda di risposta il National Research Weapon Laboratory, un laboratorio scientifico con lo scopo di raccogliere e usare la polvere maso nella corsa agli armamenti. Prima che possa utilizzare le devastanti armi umane che ha prodotto, la Hameline Organization riesce a uccidere Red Eye in uno scontro a Gerusalemme, infliggendo un colpo mortale all’intera Legione, che senza il proprio leader a guidarla perde ogni capacità di coordinare le proprie mosse e smette di essere una minaccia. Questo però non ferma la diffusione della WCS e, poichè in decenni non si è trovata nessuna cura, ogni speranza viene riposta nel progetto Gestalt.

Nel 2025 il progetto evolve ulteriormente con la creazione dei Replicant, fondamentalmente delle copie del corpo originale dei Gestalt che possano servire da recipiente per l’anima separata dal corpo durante il processo, in caso il corpo originale venisse a mancare prima che l’anima si svegli. Un anno dopo, alcuni squadroni della Hameline Organization vengono mandati in Gestalt e usati per creare i Grimoire, dei recipienti sotto forma di libri che raccolgono un gruppo di anime piuttosto che una sola. I primi due Grimoire, Noir e Weiss, funzionano come valvola di sicurezza per l’intero progetto: infatti, se attivati allo stesso tempo e fusi l’uno con l’altro, tutti i Gestalt dormienti verrebbero svegliati e riuniti ai propri Replicant immediatamente.
Nel 2032 vengono creati degli androidi, come Devola e Popola, che possano preservare il progetto Gestalt: proteggere l’umanità durante il suo sonno in attesa della scomparsa della WCS e creare generazioni e generazioni di Replicant, sia per avere sempre a disposizione dei corpi disponibili per il Gestalt sia per usarli contro la legione e garantire un mondo sicuro per quando i Gestalt si risveglieranno. Il progetto ha un’unica gravissima pecca, poiché il processo può subire un rigetto: un Gestalt che non entra nel proprio corpo dopo un tempo imprecisato può perdere la testa e diventare un’anima perduta, un’ombra mostruosa e irrecuperabile. La risposta a questo terribile problema ci porta finalmente a NieR.

Gli scienziati stanno cercando l’uomo o la donna che possa fare da primo Gestalt, ovvero l’umano che non subisce un rigetto dal progetto Gestalt e che mantiene la propria coscienza invece di diventare una folle ombra di se stesso. Per trovarlo, usano mezzi tutt’altro che leciti: sfruttando centri di cura o di ristoro per i poveri, in realtà controllati dalla Hameline Organization per usare vagabondi e orfani nei loro esperimenti. Usano i Grimoire come strumenti per tali esperimenti: basta toccare uno di questi tomi di natura tanto tragica quanto scientifica per avviare il processo di Gestalt. Nell’estate del 2049, Nier e sua figlia Yonah sono fuggiti proprio da uno di quei centri e si sono nascosti in un minimarket, assediati da svariate anime di Gestalt andati in rigetto. Nier tenta disperatamente di respingerli tutti, ma sono troppi per le sue sole forze: per salvare la figlia, tocca il Grimoire Noir e ne trae un potere incredibile con cui sbaraglia ogni aggressore, scoprendo al contempo di essere perfettamente in grado di accettare e controllare il processo Gestalt del proprio corpo, tanto che sa persino mantenersi umano di propria iniziativa. Quando raggiunge la ragazzina, scopre però che anche Yonah ha toccato uno dei Grimoire, sperando di essergli utile in battaglia, ma a differenza sua non ha un corpo capace di sopportare il processo Gestalt e sta andando in rigetto. Ancora una volta, per il bene della figlia, Nier fa un patto col libro steso: si consegnerà e prenderà il posto di primo Gestalt, fornendo il proprio materiale genetico all’umanità per i prossimi mille anni, così che anche gli altri possano subire il processo di Gestalt senza andare in rigetto. In cambio però Yonah dovrà essere preservata per lo stesso periodo di tempo, così che possa svegliarsi secoli dopo quando potrà essere curata. Nier diventa così il primo Gestalt, e permette a tutti gli altri Gestalt di evitare il rigetto. Durante questo millennio di sonno dei Gestalt, i Replicant vengono creati come cloni dei loro corpi e sconfiggono del tutto quello che rimane della Legione, dato che sono immuni alla WCS, non avendo un’anima da separare dal corpo per finire al cospetto della misteriosa entità. Generazione dopo generazione di Replicant, la WCS scompare dal mondo, e senza più nemico da combattere, i Replicant cominciano a vivere come facevano i reali umani prima di loro. Nonostante dovrebbero essere meramente dei recipienti, cominciano ad acquisire una propria coscienza, una propria identità, una propria personalità, fino a sviluppare usi e costumi come fossero un popolo nuovo, differente da quello degli originali Gestalt. Nel 3288, quando i Gestalt si risvegliano, invece di trovare gusci vuoti pronti ad accogliergli scoprono che i Replicant sono diventati perfettamente senzienti e hanno sviluppato una propria identità, una nuova anima tutt’altro che disposta a farsi da parte per rendere il corpo a quella vecchia. Laddove il comando e la guardia degli androidi è più presente, ai Replicant viene raccontata la verità e i più vengono indotti ad accettare la possessione dei Gestalt risvegliati, ma nel resto del mondo i Replicant vedono i Gestalt come dei mostri d’ombra che vogliono soltanto rubare il loro corpo e finiscono quindi a temerli, a chiamarli col nome di Shade, ombre, e a combatterli in ogni occasione. Nonostante l’influenza del primo Gestalt abbia tenuto gli altri Gestalt al sicuro, una volta risvegliati gran parte di quelli che non hanno un corpo a cui tornare ormai da secoli, perdono la ragione e vanno in rigetto, dimostrando che il pericolo di diventare ombre impazzite è ancora presente. Il primo Gestalt, chiamato ormai Shadow Lord in quanto rappresenta il primo delle Shade, comprende che Yonah andrò in rigetto a sua volta, così come accaduto in principio. Quindi recupera e attiva il Grimoire Noir, pronto al programma di backup pensato dal progetto Gestalt un millennio prima. Tutto ciò che gli manca per forzare i Replicant da accettare i relativi Gestalt e l’unione del suo tomo con il Grimoire Weiss. Il protagonista del gioco, più che Nier, è il Replicant di Nier, ignaro di tutto il passato del mondo e totalmente all’oscuro del progetto Gestalt. La sua ultima preoccupazione è Yonah (la Replicant di Yonah, in realtà), che proprio come l’originale è affetta dalla Black Scrawl (malattia del segno nero, o scarabocchio nero) chiamata così per i simboli che compaiono sulla pelle di chi la contrae.

La Black Scrawl è in realtà una piaga che affligge corpo originale o Replicant che sia quando il rispettivo Gestalt va in rigetto, e così come l’originale Yonah sviluppò la malattia toccando il Grimoire 1000 e più anni prima, allo stesso modo il corpo della sua Replicant soffre del suo Gestalt in rigetto, ora che i Gestalt si stanno risvegliando. Sfruttando la sua determinazione nel fare di tutto per il bene della figlia, Devola e Popola fanno in modo di far trovare a Nier il Grimoire Weiss e di indirizzarlo verso Noir: il loro scopo, pari a quello dello Shadow Lord, è infatti attivare il piano di contingenza in cui una volta che i libri avranno unito i loro poteri i Gestalt verranno spediti nei rispettivi Replicant in maniera automatica e forzata. Sono state programmate per accertarsene più di un millennio prima, dopotutto. Quello che non possono prevedere nemmeno gli androidi, però, è che durante l’incontro con il Grimoire Weiss, Nier lo colpisce talmente forte da fargli perdere la memoria: Weiss dimentica cosa fosse, quale fosse la sua funzione e perché. Diventa un compagno, piuttosto che un nemico, e condivide con Nier sia la ricerca di una cura per Yonah sia la ricerca di Yonah stessa, quando lo Shadow Lord agirà personalmente per rapire la ragazzina. Per tentare di recuperare la memoria di Weiss, Nier sarà indirizzato alla Forest of Myth, dove dovrà aiutarne gli abitanti caduti in uno strano sonno ricco di sogni che raccontano eventi passati, di cui non dovrebbero avere conoscenza. Nel cuore della Forest of Myth c’è un albero leggendario che viene definito il Guardiano della Storia e della Memoria, ritenuto la culla di una grande magia. Quello che venerano con tanto misticismo è in realtà un computer, un network, che fa da reale raccolta di memorie e ricordi dei secoli trascorsi, nonché il maggiore dei nodi implicati nel progetto Gestalt. Weiss ottiene i suoi poteri ma non i suoi ricordi completi: probabilmente si è affezionato così tanto al suo compagno di viaggio che la sua mente si rifiuta di fare ulteriori indagini fino a quando non sarà costretto a farlo. Nier guadagna altri due compagni durante il suo viaggio, ed entrambi sono indimenticabili: Kainé ed Emil. Kainé è una guerriera per metà umana e per metà posseduta da una Shade, un Gestalt che non appartiene al suo corpo di Replicant, ma che tenta di prenderne possesso. Dopo che Nier la aiuta a vendicare la morte della sua adorata nonna uccisa da una mostruosa Shde, si lascia trasportare dall’invito di Nier a viaggiare con lui. Segretamente felice di sentirsi finalmente accettata, Kainé ha infatti dovuto sopportare vessazioni per tutta la vita, inizialmente perché è ermafrodita, motivo per cui predilige vestiti che enfatizzino le sue caratteristiche femminili, poi perché metà Shade, dopo aver ricevuto la possessione del Gestalt straniero. L’apprezzamento e la gentilezza di Nier sono una preziosa novità per lei.

Il forte legame creato dal sentirsi accettati influenza anche Emil: Emil è un ragazzino che nasconde i propri occhi dietro una benda da tutta la vita, odiando il proprio potere: con un singolo sguardo, infatti, può pietrificare qualunque cosa. Emil è antico quanto Weiss: il ragazzino infatti è infatti l’esperimento numero 7, una delle armi create dal National Research Weapon Laboratory del Giappone durante la corsa agi armamenti, influenzati dall’elemento magico maso. Sua sorella, Halua (esperimento numero 6) è l’arma più potente costruita dal laboratorio scientifico, ma ha perso la ragione dopo aver visto la rimodellazione del suo corpo a mostro scheletrico. Emil è stato creato proprio come contromisura verso Halua, per tenere a bada la sorella, avendo la capacità di pietrificarla in qualunque momento. Quando la affronterà ne assorbirà il potere, guadagnando il controllo sul proprio, ma pagando il prezzo con l’ottenimento di un corpo ugualmente scheletrico e mostruoso.
Così come Kainé, anche Emil si affezionerà incredibilmente a Nier, toccato dalla doppia accettazione dei compagni prima per la condizione dei suoi occhi poi per il suo nuovo corpo. In un mondo di violenze, inganni, massacri e stenti, la capacità di accettare e ben volere il diverso è qualcosa di così prezioso da creare un legame indissolubile. Quando il gruppo raggiunge il castello dello Shadow Lord, dove è tenuta Yonah, deve combattere Devola e Popola, che raccontano loro la verità difendendo fino all’ultimo il progetto Gestalt, dimostrandone la morte; emozioni così intense e sincere (nonostante si tratti di androidi) da essere sorprendenti. Sembra che col passare del tempo non solo i Replicant siano stati in grado di sviluppare un’anima tutta loro: Weiss si rifiuta di unirsi al Grimoire Noir, nonostante fosse ciò che era destinato a fare, e si sacrifica per dare l’opportunità a Nier di vincere sul suo Gestalt. A risolvere ulteriormente la situazione è però Yonah, la Yonah Gestalt, che accorgendosi di come nel corpo della sua Replicant sia presente un’altra Yonah che non vuole altro che essere riunita col padre, rinuncia a prenderne il corpo. A Nier non rimane altro che sconfiggere lo Shadow Lord, condannando l’umanità all’estinzione. L’uccisione del primo Gestalt infatti priva tutti gli altri Gestalt rimanenti dell’influenza dello Shadow Lord, rendendo inevitabile il loro rigetto, causando nel loro Replicant la Black Scrawl: questo significa che è solo una questione di tempo prima che tutti i Gestalt e tutti i Replicant muoiano, sancendo la fine del progetto Gestalt e di conseguenza dell’umanità intera. Lontani da questa preoccupazione, Nier e Yonah si preparano a tornare insieme al loro villaggio, quando Kainé mostra i sintomi della Black Scrawl: la sua parte Shade sta andando in rigetto e presto la renderà uno dei mostri che ha sempre odiato. Prima che accada, la parte Shade di Kainé riesce a parlare con Nier mettendolo davanti a una scelta: uccidere la donna o sacrificare la sua intera esistenza per salvarla.
Il sacrificio va oltre la morte: Nier verrà cancellato dalle loro memorie, dagli eventi, scomparirà del tutto e nessuno lo ricorderà. Ma anche un sacrificio così terribile può essere compiuto per amore, di Nier che accetta la proposta e del giocatore, che perde tutti i progressi fatti e il salvataggio del gioco. Kainé però è salva, e si ritrova insieme a Yonah accorgendosi di doversi ricordare di qualcosa di estremamente importante, che però elude la sua mente. Se anche il gioco termina qui, la storia intitolata The Lost World lo prosegue, dandogli la fine che merita e collegandolo a NieR: Automata.

3 anni dopo, Kainé è ancora tormentata da sogni in cui Nier le compare e scompare davanti , senza che lei riesca mai a ricordarlo pienamente, raggiunge allora la Forest of Myth per sfogare la sua rabbia sulle Shade che si stanno radunando lì, e la trova drasticamente cambiata: al posto degli alberi osserva una sintesi tra natura e meccanica, che rivela la vera forma dell’albero leggendario: un ragazzino compare come interfaccia dell’intero costrutto e racconta alla donna di essere una sorta di Grimoire come era Weiss, capace di controllare la produzione dei Replicant sulla base di quelli già esistenti. Le racconta che quel luogo è il cuore del progetto Gestalt e che nel lontano passato un antico popolo faceva esperimenti col maso; inoltre le rivela di come si stia avviando il programma che resetterà l’intero sistema dei Replicant, giacché il progetto è finito a essere un fallimento e non c’è più ragione di avere Replicant che si ammaleranno di Black Scrawl e androidi che possano vegliare sull’umanità ormai perduta. Ma Kainé lo combatte, pur di difendere il diritto alla vita dei Replicant, e al suo fianco arriva anche Emil, forte come non mai: insieme riescono a sconfiggere il cuore dell’albero, impedendogli di resettare i Replicant. Mentre svanisce, il ragazzino dell’albero sorride a quella bizzarra unione che si trova contro: una miscela tra magia, natura e meccanica e, come volesse ricompensare Kainé della sua estrema tenacia, usa le proprie memorie dai tempi della prima visita di Nier alla Forest of Myth per riportarlo nel mondo e lasciarlo unire ai compagni che tanto lo amano. È così che nel 3473 l’ultimo Replicant viene creato: un giovane Nier che viene accolto dall’abbraccio di Kainé e dalla gioia di Emil per vivere insieme il resto delle loro vite. Nel 4198 l’ultimo Gestalt muore: gli unici umani sopravvissuti sono quindi quelli che sotto la veglia degli Androidi sono riusciti a riunire i Gestalt con i rispettivi Replicant, prima della morte del primo Gestalt, portando avanti la razza umana sempre più sull’orlo dell’estinzione.

Nel 5012, il pianeta viene invaso dagli alieni: Emil è ancora vivo, vede il loro avvento e riesce a creare 85 milioni di copie di se stesso per combattere gli invasori. Gli alieni mandano allora sulla Terra le loro “living machine”, delle biomacchine che si rivelano troppo forti per essere contrastate. Nell’anno 11939 l’umanità è stata costretta a rifugiarsi sulla Luna per non essere sterminata. Ancora determinata a riconquistare la propria patria, crea degli squadroni di androidi che possano combattere contro le biomacchine, e li spedisce indietro sulla Terra. Dopo secoli di battaglie, si è nel pieno della 14esima guerra delle macchine, dove a lottare per la gloria dell’umanità vengono mandate le ultime unità YoRHa, un modello di androide particolarmente adatto al la lotta contro le living machine. Comincia qui l’avventura di una delle nuove unità YoRHa: l’anno è il 11944 lei è il modello numero 2, versione B.

The white light dissipates, and the clear blue sky reappears. The Forest of Myth disappears, leaving behind a giant techno-organic flower. From afar, it resembles the Lunar Tear. At the stamen, Kainé is holds a person that is important to her. This person that she is used to see is kind, and in deep slumber. Emil floats closer. Kainé looks up to the sky, thinking back to how someone helped push her forward within that white light, when she clearly heard: ‘I’ll leave this guy to you, lingerie woman…’. They meet again. An Emil with a slightly different body, an older Kainé, and a younger version of ‘him’… Yes… His name is…

– The Lost World, Grimoire NieR

Extra: La storia (dell’outfit) di Kainé
Il 2 maggio 2017 è la data di uscita del primo DLC dedicato a Nier:Automata. Il pacchetto digitale comprende una nuova modalità ad arene in cui sfidare particolari battaglie, nuovi costumi, equipaggiamenti, oggetti cosmetici dai vari funzionamenti, ma soprattutto una skin particolare per 2B chiamata Revealing Outfit, che altro non è che il vestito di Kainé.

Originariamente, prima del progetto Gestalt, Kainé era una ragazza in procinto di sposarsi. Durante il millennio in cui il sistema dei Replicant creava generazione dopo generazione i nuovi corpi, un piccolo errore ha reso il Replicant di Kainé ermafrodita piuttosto che femmina, consacrandolo come un Replicant unico e differente dall’originale anche nel corpo, oltre che nell’anima sviluppata in seguito.

Q: “Was Kainé a hermaphrodites as a human? “
Yoko Taro: “No, in our settings, she was born as a hermaphrodites due to an error in the long-running Replicant system. Originally, she was a female with a fiancée, and was supposed to get married

– dall’intervista a Yoko Taro, pubblicata su Grimoire NieR

In una società governata da paura e superstizione, la diversità di Kainé diventa qualcosa da odiare piuttosto che da comprendere; un segno di sventura persino. Nel villaggio di Aerie la bambina deve sopportare un’infanzia di insulti, vessazioni, canzonature e violenze vere e proprie, giacché nessuno degli adulti aveva abbastanza compassione o morale da fermare i loro figli scellerati che prendevano a sassate, calci e pugni una ragazzina indifesa. Nessuno tranne Kali. Kali è la nonna di Kainé, la nonna con cui la bambina è andata a vivere dopo la morte dei genitori. Kali è una donna forte, piena di risorse, dalla parlata volgare e i modi bruschi. All’aggressione della nipote, affronta lei stessa i ragazzini che nessun altro stava educando, e dopo un colpo ben assestato al leader dei bulletti del villaggio mette in lacrime e in fuga tutta la banda di idioti e trae in salvo Kainé, diventando non solo la persona più importante per lei, ma anche il suo unico modo per trovare il posto nel mondo. Kainé e la nonna vivono fuori dal villaggio, affezionandosi sempre di più l’una all’altra, e Kali stessa conosce la vera felicità grazie alla vita insieme alla nipote. La incoraggia a vestire femminilmente per valorizzare la sua bellezza e a non vergognarsi mai di se stessa, e proprio per esporre anche esteriormente il suo io interiore che Kainé sceglie abiti così seducenti: non per la provocazione in sé, nonostante la gioia per i nostri occhi, ma per gridare al mondo la sua identità, quella di una ragazza bellissima e caparbia. Seppur notevolmente anziana, non è l’età ad uccidere Kali, ma una Shade mostruosa che prende le forme di un’enorme lucertola: Hook, questo è il nome del mostro d’ombra. Distrugge la casa di Kali e trafigge la donna con un artiglio. Gli sforzi di Kainé per salvare la nonna sono inutili e il tentativo immediato di vendicarla la porta vicino a una morte prematura. Quando Hook abbandona le macerie della casa crollata, il cadavere di Kali e Kainé morente e mutilata, un’altra Shade si fa avanti: il suo nome è Tyrann e dalle sue parole sembra nulla più che un pazzo omicida, fremente dall’idea di tornare a camminare sulla Terra con un corpo reale e riprendere a uccidere il prima possibile. Tenta di prendersi il corpo di Kainé, dato che la ragazza sembra rassegnata a morire, ma il ricordo della nonna le dà la forza e si rifiuta di scomparire così, lasciandosi sostituire da un’altra anima. Tyrann le propone allora un patto che, date le sue condizioni, è praticamente un’imposizione: entrerà comunque nel suo corpo e le donerà la sua forza, riuscendo persino a restituirle il braccio perso e a curare le ferite subite: la sua speranza è che un giorno riuscirà a dominare la sua anima e prendere del tutto il controllo del suo corpo. Se era già trattata come un’emarginata per essere un’ermafrodita, ancora di più viene rinnegata dalla sua gente, quando si scopre che è diventata per metà Shade. Il suo unico obiettivo però è focalizzare tutta la sua rabbia e la sua nuova forza nel vendicare la morte di Kali. Durante la sua caccia a Hook incontra Nier, che la aiuterà a combattere la gigantesca Shade e che le chiederà di viaggiare insieme a lui. Proprio con lui comincerà a trovare un nuovo posto nel mondo, così come una nuova famiglia. Sia Nier che Emil, il ragazzo che si unirà al loro gruppo poco dopo, non vedono nelle diversità di Kainé nulla da temere o disprezzare. Piuttosto non le vedono affatto. Accettata da loro, Kainé comincia a nutrire altre emozioni, al di là dell’esasperante odio vendicativo, anche se non dichiarato esplicitamente durante il gioco: ci viene infatti lasciato intendere che Kainé si scoprirà innamorata di Nier e affezionata ad Emil come una sorella maggiore. Il suo cambiamento influenzerà persino Tyrann, la Shade dentro di lei, che nel finale D del gioco, quando Kainé sarà in pericolo di vita dopo la sconfitta del primo Gestalt, proporrà a Nier di sacrificarsi insieme a lui per salvare la ragazza e, se il giocatore ha un cuore, si sacrificherà a sua volta per Kainé, perdendo tutti i progressi del salvataggio pur di permetterle di vivere ancora. Questa è la storia dietro il nuovo outfit per 2B (o meglio, la storia di Kainé). Non si può negare che i suoi abiti succinti siano un’esca perfetta per uno sguardo malizioso, ma nascondo anche una sorta di sfida dell’autore nell’offrire un personaggio così caratterizzato e dalla storia così intensa da far breccia nell’interesse e nel cuore di chi lo conosce, nonostante l’evidente e deliziosa distrazione offerta. E Kainé riesce perfettamente a risaltare a dispetto dello sfruttamento visivo delle sue forme seducenti: è un personaggio che da un passato tetro si è evoluto con forza d’animo, che da sconfitto ed emarginato ha guadagnato una tenacia imbattibile grazie a chi le è stato accanto nei momenti più bui. Dopo tutto, le stelle brillano soltanto nella notte oscura.

Stars only shine when they’re set against the night.

Grazie ancora a SeBH per la gentile concessione. Questa qui sopra è la playlist dei suoi video, buona visione!

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